La settimana sindacale confederale dal 4 all’8 FEBBRAIO 2013

ugge-prova1In sintesi le attività settimanali.

Situazione generale

Sempre maggiormente coinvolti, rispetto alle evoluzioni della campagna elettorale, gli uomini di governo. Pochi quindi gli interventi che ci riguardano. Alcune questioni sono state affrontate ed altre meritano degli approfondimenti precisi, onde non lasciare dubbi e incertezze.
Innanzitutto con una apposita riunione, tenutasi nella giornata di ieri, è stato rivisto il riparto delle risorse assegnate al settore, secondo le indicazioni del ministero dell’Economia.
Ricorderete che avevamo annunciato la sottoscrizione del decreto di ripartizione da parte del vice Ministro Ciaccia. A questo era seguito una opposizione del Ministero competente che contestava i dati sulle risorse utilizzate per coprire le singole voci di intervento. I dati presi a riferimento erano desunti dal bilancio dello Stato ma il Ministero dell’Economia ha voluto contestarli.
Nella riunione di ieri è emersa la pretestuosità di tale aspetto in tutta la sua evidenza. La decisione alla quale si sono trovate di fronte le federazioni era quella di aprire un contenzioso con il Ministero, che inopportunamente (non hanno ritenuto neppure di confrontarsi con le associazioni) ha deciso di contestare dati ufficiali disponibili, oppure assumere a riferimento le indicazioni fornite, accettare le nuove cifre, al fine di ottenere nel più breve tempo possibile la messa a disposizione delle risorse per le aziende che non stanno vivendo momenti sereni. Così si è optato per la limatura delle voci nel senso indicato dal Ministero dell’Economia, nella speranza che il decreto, che dovrebbe essere a breve sottoscritto nuovamente dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, venga controfirmato in tempi rapidi in modo da far pervenire le risorse che le imprese attendono. Una scelta responsabile, anche se penalizzante, (46 milioni in meno) ma in questi momenti occorre affrontare le emergenze.
Un altro aspetto affrontato che dovrebbe trovare soluzioni nei primi giorni della prossima settimana è quello legato al blocco delle prestazioni straordinarie che incidono sulle revisioni.
Anche in questo caso il Dipartimento ha ipotizzato al Ministero una ipotesi che dovrebbe portare ad una soluzione del problema. Attendiamo fiduciosi ma dobbiamo evidenziare come emerga nella sua oggettività l’inadeguatezza di chi ha assunto decisioni che poi producono danni alle imprese.
Il riferimento è ovviamente alla responsabilità politica.

L’Unatras trova una posizione comune

I soliti ci avevano provato ed erano andati vicini a riuscirvi. Il tentativo era rivolto ancora una volta nei confronti delle norme sui costi della sicurezza.
Iniziative che hanno coinvolto sia la magistratura amministrativa che gli uffici comunitari; contatti e promesse di accordi di settore, mai realizzati fino ad oggi; azioni stampa. Da ultimo il tentativo di far nascere fratture tra le federazioni che compongono l’Unatras. L’ultimo perpetrato, secondo noi con la involontaria collaborazione che ha visto coinvolto anche Rete Imprese Italia, è stato quello di avanzare nuove proposte sulla futura politica dei trasporti alle forze politiche.
Il non tanto celato obiettivo tendeva a rimettere in discussione la riforma del trasporto per poter depotenziare le norme in vigore sui costi della sicurezza.
Oggi possiamo dire che questo tentativo è fallito. L’Unatras ha elaborato un documento, che obbligatoriamente tiene conto delle diverse esigenze rappresentate dalle federazioni. Il testo si può trovare sui siti ufficiali delle medesime. Lì sono formulate le richieste dell’autotrasporto riunito in Unatras. Il tema dei costi della sicurezza è riportato in tutta la sue evidenza e nella medesima formula inserita nel testo presentato da Rete Imprese Italia.
Ovviamente esistono sensibilità diverse ed anche esigenze differenti ma il dato che emerge è che il mondo che rappresenta il 90% del trasporto ha trovato una composizione comune sulle proposte da presentare alle forze politiche. Per una valutazione diversa su come debba essere la comunicazione al grande pubblico il documento (noi ci siamo affidati all’esperienza di un compositore) che deve impattarsi con i lettori ha impedito che sull’appello che verrà pubblicato sulla stampa nazionale nei prossimi giorni compaiano tutte le sigle. Una sola eccezione che non inficia certo i contenuti del documento unitario al quale il messaggio fa riferimento.
Forse il tentativo era tendente ad ottenere una scomposizione del fronte Unatras, in occasione del convegno che si terrà il 13 febbraio organizzato da Confindustria e Confetra per rappresentare alle forze politiche le proprie proposte sui trasporti (una maggior consapevolezza per non dare le armi a chi è portatore di posizioni non condivisibili dalle imprese del trasporto sarà necessaria in futuro). Questo non è avvenuto e chi vorrà sostenere la necessità di rivedere le norme sul rispetto delle regole sulla sicurezza nei trasporti dovrà farsene portatore senza paventare condivisioni o alleanze nelle associazioni del trasporto. Ricordiamo che le committenze dovevano avanzare le proposte di modifica alle disposizioni in vigore per garantire i costi della sicurezza alcuni mesi fa. Non lo hanno fatto. Ascolteremo con attenzione e senza preconcetti quello che avranno da dire.

La campagna elettorale

Il documento dell’Unatras è stato inoltrato alle forze politiche e noi daremo conto delle risposte che verranno. Nessuno si illuda di ottenere la nostra segnalazione senza la condivisione formale sul nostro documento. Venerdi 22 trasferiremo agli operatori le risposte che saranno pervenute.
In relazione ad una mia intervista telefonica con il massmediologo Klaus Davi, avvenuta nei giorni passati, ritengo giusto precisare che le domande poste non erano state in alcun modo convenute. L’iniziativa è stata del giornalista e le risposte sono quelle che si possono sentire dalla registrazione. Non ho mai sostenuto che il trasporto sia “con Silvio” mi sono limitato a sostenere i fatti e quanto il trasporto ha avuto dai singoli esecutivi. Altrettanto non mi sono permesso di dare giudizi su inclinazioni sessuali ma caso mai limitato ad evidenziare che la nostra federazione pone al centro del proprio operare l’Uomo in quanto tale e che, come possibile in tutte le categorie, anche nel trasporto possono essere presenti diverse tendenze. Chi come spesso succede vuole alambiccarsi in dietrologie si ascolti l’intervista.

Il rinnovo del CCNL

Sono proseguiti gli incontri sia in sede sindacale che della Commissione che segue il rinnovo per conto della federazione. Le tematiche poste all’attenzione del tavolo contrattuale mirano a creare una maggior flessibilità in ragione dell’applicazione delle regole. Obiettivo è favorire le imprese virtuose da quelle che non lo vogliono essere. Non si può disconoscere che uno spettro aleggia sul tavolo del confronto ed è quello legato alla possibilità di ricorrere all’utilizzo del personale estero ricorrendo alle diverse opportunità che le normative europee consentono. Torna dunque il tema per il quale nella tornata contrattuale passata la nostra federazione era stata indicata come portatrice di posizioni pregiudiziali al rinnovo del contratto. Notiamo invece che il verificarsi degli eventi sta generando un nuova e positiva consapevolezza in tutti, anche in coloro che rischiano di trovarsi un settore dove il lavoro autonomo e i lavoratori in affitto diverranno la gran parte.
La realtà è questa e ce ne dovremo sempre più occupare. Sulla questione del personale in affitto non possiamo evitare di ricordare alle imprese che i lavoratori, trascorso il periodo di affitto, possono in Italia, o nel proprio Paese d’origine, intentare cause di lavoro nei confronti di chi non si è attenuto, in modo scrupoloso, alle normative europee.
Lo facciamo oggi dopo essere venuti a conoscenza di un contratto di lavoro, che riconosce al lavoratore un salario pari a 381 euro mese. Tutti possiamo immaginare le ragioni ma anche quale possa essere l’obiettivo di quell’imprenditore. Noi non interveniamo mai sulle scelte aziendali ma ci limitiamo a sottolineare quanto certi comportamenti siano dannosi per tutto il settore.
Chissà se coloro che per ruolo, ma credo sia questo un tema che travalichi le rappresentanze di settore, sono chiamati alla tutela del lavoro ed in ogni occasione lo rivendicano, vorranno porsi un problema che ha una dimensione politica e che si estenderà a macchia d’olio in ogni settore. Quale diritto al lavoro? Se non si interviene su aspetti che toccano l’essenza dell’uomo lavoratore e che ci riportano ai fenomeni di sfruttamento, come ci si potrà presentare ancora come rappresentanti dei lavoratori?
Noi la nostra parte la faremo incominciando ad invitare coloro che assumono posizioni pittoresche e poi sono costretti ad adeguarsi a questi comportamenti per non perdere quote di mercato, a porsi in coscienza la domanda se non sia davvero il caso di assumere iniziative per evitare che la mancanza del rispetto delle regole, in senso generale, produca conseguenze ingestibili.

Gli impegni settimanali

Martedì riunione dell’Albo per la formazione che sui pedaggi autostradali; presso la nostra sede si è tenuta la presidenza Unatras; mercoledì le riunioni connesse al rinnovo contrattuale; giovedì presso il Dipartimento Trasporti l’incontro per la ripartizione delle risorse e per la questione riguardanti le disposizioni sulle revisioni; nel pomeriggio la riunione del Comitato Centrale dell’Albo.

Alla prossima.

Paolo Uggè

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